Codice Etico del progetto di sostegno a distanza
Ambiti e finalità
Con il presente codice etico il Centro Missionario Francescano intende definire alcune semplici norme di comportamento per il buon esito del progetto di solidarietà chiamato comunemente
“Sostegno a distanza”. Tale progetto, attivato nel sud-est della Bolivia (Vicariato Apostolico di Camiri), si avvale del lavoro dei nostri frati missionari e della preziosa collaborazione di altri religiosi e
laici che operano in questa zona. Ha come scopo l’aiuto concreto alla crescita dei bambini e ragazzi nel difficile contesto sociale e familiare in cui sono inseriti, offrendo loro anche la possibilità di formarsi e studiare.
Le indicazioni contenute in questo documento si rivolgono a tutte le persone a vario titolo coinvolte nel progetto e pertanto corresponsabili moralmente dello stesso.
Al fine di tutelare il corretto raggiungimento degli obiettivi proposti, in conformità ai principi di giustizia e solidarietà, ci impegniamo a mantenere trasparente e verificabile l’operato di tutte le parti
coinvolte.
Il progetto comporta la collaborazione tra quattro realtà:
- il Centro Missionario Francescano (CMF)
- i sostenitori, ossia le persone che si impegnano a finanziare il progetto
- i genitori del bambino, o comunque il tutore familiare nel caso di minori beneficiari del progetto
- il referente in Bolivia, responsabile della gestione e dello sviluppo del progetto in loco.
Ad esse sono destinate le seguenti norme. Ad esse sono destinate le seguenti norme.
Le norme per Il Centro Missionario Francescano (CMF)
Il Centro Missionario Francescano, mediatore tra i sostenitori e i referenti in Bolivia, intende adempiere, con l’impegno e la serietà richieste, ai propri compiti:
- valutare quale modalità di sostegno (adozione individuale o comunitaria) sia più indicata in una data zona
- individuare il referente più adatto nel delicato compito di seguire il progetto e di gestire i fondi;
- verificare periodicamente le informazioni riguardanti il progetto, attraverso le informazioni che perverranno dai missionari e dal referente, oppure attraverso visite dirette in Bolivia
- operare in collaborazione con il vescovo di Camiri o i superiori religiosi della zona, affinché anch’essi vengano coinvolti e possano offrire garanzie al progetto
- operare secondo criteri di equità che non creino discriminazioni tra i beneficiari del sostegno.
Il Centro Missionario Francescano si impegna inoltre a devolvere interamente la quota richiesta (26 € al mese) agli scopi del progetto, facendosi totale carico delle spese di gestione in Italia.
Le norme per il sostenitore
I sostenitori del progetto sono invitati a rinnovare quotidianamente la propria scelta aderendo, per quanto loro possibile, ad uno stile di vita consono ai principi di giustizia e di solidarietà.
Per evitare alcune dinamiche che potrebbero rendere faticoso il buon esito del progetto, è richiesto loro di:
- comunicare in tempo utile (telefonicamente, via e-mail oppure per iscritto) eventuali problemi o variazioni di recapito per facilitare le comunicazioni con il Centro Missionario
- valutare con il referente, o comunque con il CMF, l’opportunità di eventuali donazioni estranee ai patti del progetto
- evitare di comunicare il proprio recapito ai beneficiari del progetto (le possibili eccezioni dovranno essere decise con il referente e con il CMF, che comunque non si assume la responsabilità
di richieste al di fuori di quanto previsto dal progetto) - comunicare in tempo utile (un paio di mesi) al Centro Missionario la volontà di sospendere l’adesione al progetto, così da consentire l’avvicendamento con altri sostenitori e garantire la
continuità del programma di sostegno.
Le norme per i genitori (o il tutore) dei minori beneficiari
I genitori del bambino sono chiamati ad agire responsabilmente e correttamente perché il sostegno possa rappresentare una reale opportunità di miglioramento per le condizioni di vita, attuali e future, dei propri figli. A questo fine devono:
- impegnarsi a mantenere, istruire ed educare i bambini rispettandone inclinazioni naturali e aspirazioni;
- partecipare ai corsi di formazione organizzati dai referenti (per es. su problematiche dell’infanzia sull’alcolismo, ecc…)
- usare riservatezza verso le altre famiglie, circa il proprio inserimento nel progetto, per non suscitare invidie e competizioni
- impegnarsi quotidianamente per raggiungere attraverso il lavoro un miglioramento e l’autonomia, evitando di considerare il sostegno come un vitalizio, e a seguire con maggior responsabilità i figli nello studio e nella crescita
- non usufruire di ulteriori adozioni promosse magari da altre associazioni (eccettuato i contributi e sostegni occasionali, statali o di qualunque altro ente), per non sottrarre in realtà aiuti ad altre famiglie
- non fare uso di sostanze nocive alla salute propria o della famiglia (per es. abuso di alcool), e comunque non avere comportamenti lesivi della dignità dei figli
- avvertire quanto prima il referente di eventuali cambi di domicilio.
Le norme per il referente
I referenti in Bolivia sono responsabili diretti del progetto e mediano il rapporto tra i sostenitori del progetto e i beneficiari.
A loro è quindi richiesto di:
- valutare il modo più giusto e responsabile di gestire e amministrare il denaro, in base alla situazione concreta di ciascuna famiglia o della realtà dove vivono i ragazzi (per strada, in un hogar, ecc…)
- non rendere pubblici i nominativi dei beneficiari del progetto per evitare gelosie e invidie
- gestire con la massima riservatezza la corrispondenza, stimolare i contatti e l’invio di informazioni, in linea con lo spirito del progetto
- lavorare in equipe, rendere conto periodicamente al CMF e al vescovo di Camiri del modo di gestire i soldi ricevuti e dell’aiuto concreto offerto ai beneficiari del progetto.
- mantenere rapporti regolari con il Centro Missionario e, in quanto conoscitore della realtà locale, respingere richieste non coerenti con il progetto, provenienti sia dalle famiglie che dai sostenitori.
Norma di salvaguardia (diritto di recesso)
Il Centro Missionario si riserva la possibilità di respingere richieste non coerenti con lo spirito del progetto, sia che provengano dalle famiglie in Bolivia, sia dai sostenitori in Italia. Inoltre si riserva la facoltà e si assume la responsabilità di interrompere il rapporto di sostegno, qualora valuti che in casi specifici l’operato dei collaboratori non realizzi il bene autentico del bambino, o si infrangano i principi ispiratori e le regole di condotta del presente Codice.