Progetto acqua comunità di S. Nicolas (Bolivia)

Costo del progetto
20.000,00 €

Stato del progetto
Realizzato

100%

Nazione
Bolivia

Luogo
San Nicolas

 

San Nicolas è una comunità indigena rurale insediata nel Municipio di Gutiérrez, nella Provincia Cordillera del Dipartimento di Santa Cruz, nella zona Sud-orientale della Bolivia.  La divisione territoriale del popolo Guaraní che si estende per tutto il territorio del Chaco Boliviano è strutturata in 39 capitanie, delle quali ognuna rappresenta un numero di comunità variabile. San Nicolas ricade nella capitania Gran Kaipipendi Carovaicho, che comprende 29 comunità guaraní. La sua popolazione conta attualmente 146 abitanti, suddivise in 33 famiglie di etnia Guaraní.

Nel proprio terreno esiste un pozzo realizzato dal Vicariato Apostolico di Camiri, che offre acqua alle comunità di Ivamirapinta, Ipatimiri, Rancho Nuevo, Guaichindi e Casapa. Il pozzo che ha una profondità di 175 metri ha una buona quantità di acqua e la capacità di estendere la distribuzione idrica ad altre comunità. Da circa un anno e mezzo è arrivata la corrente elettrica  che è stata collegata alla pompa sommergibile del pozzo. Don Nicanor Rueda, autorità della comunità è anche il responsabile della manutenzione del motore e della distribuzione del flusso di acqua alle varie comunità che secondo un programma viene alternata la distribuzione per rifornire i serbatoi d’acqua delle 5 comunità secondo un programma settimanale. Questa attività viene realizzata in maniera totalmente gratuita.

Il pozzo è situato a circa 3 km dalla case della comunità di San Nicolas, e non esiste nessun sistema di distribuzione per queste famiglie, la principale fonte di approvvigionamento idrico attualmente utilizzata dalla popolazione di San Nicolas è un atajado (stagno artificiale) che non presenta parametri sufficienti di potabilità, dal momento che è utilizzata anche per l’abbeveraggio di bestiame (bovini e ovini).

 Sintesi Descrizione del progetto:

La comunità ha presentato diverse richieste al fine di poter accedere a questo elemento vitale, bene essenziale e si è impegnata contestualmente ad apportare il proprio contributo economico e in manodopera.

Di fronte a queste richieste, il Vicariato Apostolico ha assunto l’impegno di elaborare una carta topografica dell’area – dati rilevati da tecnici della Caritas di Camiri e del Convenio de Salud, per proporre un  progetto che possa risolvere questa gravosa situazione.

É prevista l’installazione della rete di distribuzione di acqua dal pozzo fino ad un serbatoio di acqua di 10 mila litri e da questi la distribuzione domiciliare arrivando al centro della comunità con l’istallazione di almeno 5 10 rubinetti pubblici. La distanza del pozzo alla cisterna è di circa 2, 7 km ; si prevede la costruzione di 8 ponti di varia altezza per superare gli ostacoli naturali del territorio . Si prevede la partecipazione di studenti del corso di tecnici in Salute Ambientale della Scuola Tekove Katu, sia come appoggio tecnico operativo durante l’implementazione dell’opera sia come relatori nei workshop che si realizzeranno con gli abitanti della comunità sulle metodologie di manutenzione e corretto utilizzo delle risorse idriche

OBIETTIVO GENERALE

Dotare di acqua potabile la comunità di San Nicolas, migliorandone le condizioni igieniche, riducendo al contempo le patologie diarreiche acute (tra le cause principali dell’elevato tasso di mortalità infantile), e promuovendo condizioni ambientali adeguate.

OBIETTIVI SPECIFICI

  1. Ridurre la ricorrenza di malattie diarroiche acute (EDAs) nei bambini di età inferiore a 10 anni nella comunità indigena di San Nicolás del Municipio di Gutiérrez con il miglioramento della qualità e consumo di acqua e l’applicazione delle migliori abitudini in igiene e sanità.
  2. Sviluppare le capacità degli attori locali nelle pratiche che promuovono l’uso appropriato della risorsa acqua nella comunità di San Nicolás del Municipio di Gutiérrez.

RISULTATI

  1. Si doterà la comunità di San Nicolas di un sistema di distribuzione idrico capace di garantire l’accesso permanente all’acqua per consumo umano al 100% della sua popolazione.
  2. Si saranno rinforzati i momenti organizzativi locali e sensibilizzato con strumenti tecnici gli abitanti della comunità di San Nicolas per promuovere buone pratiche nell’uso della risorsa acquifera.

CONCLUSIONI

Il progetto in questione è molto particolare. L’acqua non arriva nelle poverissime abitazioni, ovviamente, ma neanche in una ipotetica fontanella nello spiazzo principale. Con molta generosità gli abitanti di San Nicolas si recano più volte alla settimana, per andare ad aprire e chiudere la fonte percorrendo tre chilometri a piedi e permettendo che l’acqua arrivi alle altre comunità vicine senza purtroppo poterla avere per sé!

Il progetto per dotare la comunità delle tubazioni necessarie esiste già ed ha un costo totale di 46.624,00 dollari, il comune locale può sostenere solo il costo per l’escavazione pari a 6.624,00 dollari.

I costi sono elevati poiché ci troviamo in una zona della foresta del chaco e la difficoltà principale consiste nell’attraversare i dislivelli che presenta il territorio fangoso.   Si rende quindi necessario la costruzione di strutture e di fondazioni che reggano l’impianto di tubazione. Gli abitanti di S. Nicolas svolgeranno il servizio di manodopera insieme ad alcuni specialisti del settore, ciò permetterà ulteriormente di abbassare i costi.

Il centro missionario, in collaborazione con altri benefattori,  parteciperà alla realizzazione del progetto con un contributo pari a 20.000,00 €.

Insieme a noi, con una piccola offerta, puoi aiutarci e contribuire a questo progetto fornendo ai nostri fratelli la possibilità di accesso all’acqua!

Ricordando le parole di Papa Francesco che ci aiutano a riflettere ed interrogarci in merito all’emergenza dell’ecosistema e alla questione dell’acqua, vi invitiamo a leggere i seguenti paragrafi dell’enciclica Laudato si’ dove si pone l’attenzione sull’importanza che l’acqua riveste come bene comune:

“28. L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. Le fonti di acqua dolce riforniscono i settori sanitari, agro-pastorali e industriali. La disponibilità di acqua è rimasta relativamente costante per lungo tempo, ma ora in molti luoghi la domanda supera l’offerta sostenibile, con gravi conseguenze a breve e lungo termine. Grandi città, dipendenti da importanti riserve idriche, soffrono periodi di carenza della risorsa, che nei momenti critici non viene amministrata sempre con una adeguata gestione e con imparzialità. La povertà di acqua pubblica si ha specialmente in Africa, dove grandi settori della popolazione non accedono all’acqua potabile sicura, o subiscono siccità che rendono difficile la produzione di cibo. In alcuni Paesi ci sono regioni con abbondanza di acqua, mentre altre patiscono una grave carenza.

 

  1. Un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri, che provoca molte morti ogni giorno. Fra i poveri sono frequenti le malattie legate all’acqua, incluse quelle causate da microorganismi e da sostanze chimiche. La dissenteria e il colera, dovuti a servizi igienici e riserve di acqua inadeguati, sono un fattore significativo di sofferenza e di mortalità infantile. Le falde acquifere in molti luoghi sono minacciate dall’inquinamento che producono alcune attività estrattive, agricole e industriali, soprattutto in Paesi dove mancano una regolamentazione e dei controlli sufficienti. Non pensiamo solamente ai rifiuti delle fabbriche. I detergenti e i prodotti chimici che la popolazione utilizza in molti luoghi del mondo continuano a riversarsi in fiumi, laghi e mari.

 

  1. Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità. Questo debito si salda in parte con maggiori contributi economici per fornire acqua pulita e servizi di depurazione tra le popolazioni più povere. Però si riscontra uno spreco di acqua non solo nei Paesi sviluppati, ma anche in quelli in via di sviluppo che possiedono grandi riserve. Ciò evidenzia che il problema dell’acqua è in parte una questione educativa e culturale, perché non vi è consapevolezza della gravità di tali comportamenti in un contesto di grande inequità.”

 

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