Viola e il Tembipe

Pubblicato il:

28 Lug 2025

Ero da un po’ di tempo alla ricerca di un’esperienza di questo tipo e mai avrei pensato che sarei partita per una missione con destinazione Bolivia con i Frati Francescani.
È iniziato tutto da una semplice chiacchierata con Fra Giuseppe che mi ha trasmesso attraverso le sue parole tutta la bellezza di quella terra, piena di fascino e valori ancora genuini.

Non sapevo bene cosa avrei trovato e non mi sono mai fatta troppe domande al riguardo, mi aspettavo solamente una terra bellissima ma complicata e un popolo sincero, ancora fedele a valori che noi tiamo rischiando di perdere.
L’arrivo a Santa Cruz dalle suore dell’Hogar Francisca Casci è avvolgente e ti fa sentire immediatamente come a casa, con quegli occhi curiosi dei bambini che sono pronti a farti domande e a regalarti abbracci e risate sincere.
Poi arriva quel primo viaggio con destinazione Chaco che è indimenticabile: tutto riempie gli occhi, dal paesaggio ai volti di adulti e bambini, passando per le abitudini e le tradizioni diverse.

L’arrivo alla missione della “Escuela de Salud Tekove Katu” è caloroso, l’accoglienza è da manuale, con esibizioni di balli e canti delle varie comunità del Chaco fatti dagli studenti della scuola che fanno si che tu possa fare un primo assaggio di tradizioni e usanze.
Poi tocca a te, missionario, calarti nella dimensione di missione e se in un primo momento di convivenza all’interno della scuola ti senti un po’ spaesato perché non sai bene cosa devi fare, dove devi andare e qual è effettivamente il tuo compito, piano piano tutto diventa più chiaro, inizi a trovare un tuo posto e i legami iniziano a crearsi.

Viola e il Tembipe

Il progetto che mi è stato più a cuore fin da subito è quello del “Centro de rehabilitaciòn integral Tembipe”, un centro che accoglie persone con disabilità di tutte le età, che si pone come obiettivo una riabilitazione fisica grazie ai fisioterapisti che lavorano quotidianamente con i pazienti. Il mio ruolo è stato quello di prendere un po’ le redini della parte educativa, ricreativa e didattica del centro, cercando di trovare degli obiettivi personalizzati da raggiungere, in modo che ognuno possa arrivare ad una propria autonomia nelle mansioni della vita quotidiana e che possa sentirsi parte attiva del contesto familiare.

È stata una missione piena di emozioni contrastanti, a volte è difficile comprendere alcune consuetudini e comportamenti distanti dalle nostre abitudini ma ho imparato, grazie alla Bolivia e a tutte le persone che ho incontrato in questo “viaggio”, che a volte non si deve necessariamente comprendere ma semplicemente accogliere qualcosa di nuovo e farlo pian piano proprio.
Auguro a me di poter ripartire al più presto per il Chaco e auguro alla missione di svilupparsi al meglio e crescere sempre di più, perché ci sono delle enormi potenzialità, sia nel progetto che nei ragazzi e nelle ragazze che vivono la scuola Tekove Katu e il centro Tembipe.
Devo infine ringraziare e fare i complimenti a Francesco Cosmi, direttore, ma non capo, di una realtà nella quale si respira un’immensa passione e amore per la missione e per tutti e tutte coloro che ne fanno parte, con l’obiettivo costante di non lasciare mai nessuno indietro.

Viola – aprile 2025